Buzzy Lao Anteprima
BUZZY LAO | Hula | Inri
Certi personaggi incarnano meglio di altri quell’attitudine capace di attirare l’attenzione e guidare l’ascolto. È una dote rara e sempre più frutto di una serie di combinazioni artificiali costruite con cura scientifica. Buzzy Lao invece è un artista autentico, lo si capisce immediatamente. Una voce graffiante si oppone al suo blues nero trascinante, nel quale si affaccia inevitabilmente qualche rivolo di pop italiano di qualità. Con la mitica Weissenborn sottomano, Buzzy Lao attinge sicuramente a qualcosa dalla tradizione blues che sta tra il primo Ben Harper (e Xavier Rudd) e gli ultimi Black Keys, senza rinunciare a qualche sortita verso un (bel) pop acustico e il reggae. Hula sta per hanno ucciso l’amore, tema che attraversa tutto l’album, unito al desiderio di riscatto, alla voglia di reagire alle vicende avverse. Niente di nuovo, forse, ma è in questo tessuto che nascono le esperienze che segnano la nostra vita. Lo sforzo (e la scelta) di scrivere in italiano, paradossalmente, pare l’unico punto debole di un album musicalmente ricco di suggestioni, suonato benissimo e denso di ottime idee. Molte belle cose da segnalare: il trascinante blues di Credi Di Amare, il succoso tempo in levare di Lacrime d’Amore, la potenza negli accordi di Chiedi Chiedi, la morbida sensibilità che traspare ne Le Luci Della Mia Ombra. Difficile sentire qualcosa del genere in Italia, di questi tempi. MOLTO PROMETTENTE.
Paolo Dordi