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The Green Man

I cavalieri del Tempio

Ecco a voi The Green Man, gli ultimi cavalieri ‘elettrici’ di un ordine musicale fra mito, magia, psychedelia e scienza ermetica.   


Credo vi sia voluto un po’ di tempo per realizzare Musick Without Tears. È stato impegnativo lavorare al nuovo album?   
Creare un album per The Green Man è sempre un processo laborioso. Ci sono voluti anni anche per i precedenti, ma mai come in questo caso il lavoro di sgrezzamento, l’opera al nero, per capirci, è stata così impegnativa. Siamo partiti con una quantità di brani superiore a quella che poi è andata concretizzandosi nella tracklist finale, e anche i brani che sono finiti sul disco hanno subito, con l’eccezione di Horus Calling, una mutazione continua, fino ad ottenere la loro forma ottimale. Nella spiegazione del lasso di tempo trascorso vanno anche considerati il coinvolgimento in alcuni side project musicali da parte di Marco, il fondamentale ingresso di Chiara nella line-up, e i miei studi sulle scienze occulte che sono andati via via intensificandosi

Su Rockerilla di Maggio l’intervista completa di Aldo Chimenti.

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